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Chi ha inventato le lenti a contatto?

mercoledì 18 gennaio 2023 da Vision Direct

Per molti di noi le lenti a contatto sono un oggetto di uso quotidiano: un piccolo disco trasparente che indossiamo per gran parte della giornata, e in casi particolari anche di notte. Sono talmente confortevoli ed efficaci che a volte dimentichiamo persino di averle, e non ci soffermiamo a pensare a quanto tempo e studio sono stati necessari per crearle. Ad esempio: chi ha inventato le lenti a contatto? Quando sono nate? In questo articolo ti diamo la risposta, ripercorriamo la storia delle lenti a contatto, dalla loro invenzione fino ai giorni nostri.

Statua di Leonardo da Vinci

1500

Sai quando sono state inventate le lenti a contatto? La risposta potrebbe sorprenderti. La nascita delle lenti a contatto si attribuisce al grande inventore italiano Leonardo da Vinci, che ha creato il prototipo di questi straordinari dispositivi medici. Quando si è posto il problema di come correggere i difetti refrattivi che portano problemi di vista, Leonardo ha progettato la possibile soluzione, dimostrando come guardare attraverso il fondo di una ciotola di vetro trasparente piena d’acqua potesse aiutare. Immergere il viso nell’acqua di una ciotola era sicuramente un metodo poco pratico, ma ha chiaramente anticipato l’intuizione di mettere una lente a contatto con l’occhio!

Ritratto di Thomas Young

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Il filosofo francese Cartesio ha sviluppato il concetto di Leonardo e le sue lenti in un saggio, ipotizzando di usare una provetta piena d’acqua. Cartesio ha anche intuito che, per correggere i difetti visivi, l’acqua doveva toccare solo la cornea e non l’intero occhio. Anche se la sua idea di usare una provetta era molto più semplice della ciotola di Leonardo, si trattava ancora di una soluzione poco pratica.

1800

Lo scienziato Thomas Young ha messo in pratica le idee di Cartesio usando la sua tecnica per creare un paio di lenti. Riducendo la misura delle provette fino a un quarto ha realizzato una sfera di vetro e poi si è servito della cera per farla aderire agli occhi. Come previsto, al tempo quest’idea non ha avuto molto successo.

Un altro scienziato inglese, John Herschel, ha avuto un’idea per delle lenti a contatto più simili a quelle che usiamo oggi. Creando uno stampo della stessa forma dell’occhio umano è riuscito a disegnare delle lenti correttive per persone con problemi di vista. La sua idea è diventata realtà alla fine del diciannovesimo secolo. Ma allora, chi ha inventato le lenti? Rimane il dubbio su chi sia effettivamente l’inventore delle lenti a contatto, se F.A Mueller o Adolf E. Fick. Vengono spesso citati entrambi perché i loro prototipi erano fatti entrambi di vetro e riuscivano a coprire tutta la superficie dell’occhio.

Nonostante fossero efficaci per la correzione della vista, queste lenti a contatto ovviamente presentavano dei limiti. Essendo fatte di vetro risultavano molto pesanti, specialmente dopo qualche ora. Coprivano tutta la superficie dell’occhio per cui non permettevano a quest’ultimo di reidratarsi con lo sbattere delle palpebre. Essendo fatte di vetro spesso e non permeabile, queste lenti a contatto erano non solo scomode, ma anche pericolose.

Lenti a contatto idratanti

1900

L’optometrista americano William Feinbloom ha realizzato un tipo di lente a contatto fatta di vetro e plastica. La sezione in vetro copriva la cornea, mentre quella in plastica aderiva alla parte bianca dell’occhio (la sclera). Non solo si trattava di una lente molto più leggera e con maggiore permeabilità all’ossigeno, ma la plastica era più confortevole e veniva tollerata dall’occhio molto meglio del vetro.

Kevin Touhy ha poi sviluppato ulteriormente il design di questo tipo di lente a contatto con un modello che copriva solo la cornea e lasciava la sclera libera di respirare naturalmente. Le sue lenti erano piccole e realizzate in un materiale plastico non poroso chiamato polimetilmetacrilato (abbreviato PMMA). Grazie al pmma le lenti potevano muoversi quando si sbattevano le palpebre e potevano essere indossate più a lungo senza causare irritazioni.

Questi progressi hanno contribuito a far crescere la popolarità delle lenti a contatto negli anni ‘50 e ‘60 del 900, e con essa la tecnologia usata nella loro realizzazione.

E le lenti a contatto morbide quando sono nate? Il legame tra acqua e correzione della vista è stato sempre al centro dell’evoluzione delle lenti a contatto ma è stato il chimico Otto Wichterle il primo a creare le lenti a contatto in idrogel. Con l’aiuto del suo collega Drahoslav Lim ha inventato un materiale capace di assorbire fino al 40% di acqua, trasparente e che poteva essere modellato per creare una lente dalla forma confortevole. È stato grazie ad un kit per bambini di suo figlio che Wichterle ha realizzato, in casa, le prime quattro lenti in idrogel.

Con lo sviluppo della tecnologia, le lenti sono diventate sempre più sottili e alla fine degli anni ‘60 hanno raggiunto lo spessore di 0.10mm. All’inizio degli anni ‘70 Bausch & Lomb sono stati i primi a mettere in commercio le lenti a contatto in idrogel, le SofLens. Qualche anno dopo è stata la volta delle lenti a contatto progressive e toriche per presbiopia e astigmatismo.

Negli anni 80 la percezione delle lenti a contatto è cambiata ulteriormente con la commercializzazione delle lenti a contatto giornaliere: le lenti sono diventate più economiche e igieniche, nonché più apprezzate da una fetta di consumatori ancora più ampia. Infatti, i portatori di occhiali che sceglievano di non passare alle lenti a contatto, ora avevano l’opzione di poter scegliere le lenti monouso solo per occasioni speciali o per fare sport.

Negli anni ‘80 c’è stato un ulteriore sviluppo dei materiali per la realizzazione delle lenti a contatto e la diffusione delle lenti a contatto permanenti. Le lentine erano ormai diventate così leggere, con un alto contenuto di acqua e permeabili all’ossigeno che potevano essere indossate addirittura durante il sonno. Che gran passo in avanti rispetto alle prime lenti a contatto spesse e pesanti!



Donna sorridente che indossa lente a contatto

2000

Tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del 2000 il silicone idrogel è diventato il materiale più usato dai produttori di lenti a contatto. Permetteva a una quantità 50 volte più alta di raggiungere l’occhio, per comfort e freschezza senza precedenti. Assorbivano più acqua delle lenti idrogel, risultando ancora più comode e flessibili. Le lenti a contatto giornaliere in silicone idrogel sono diventate disponibili alla fine della prima decade del 2000, offrendo un’opzione conveniente, igienica ed estremamente confortevole.

Ai giorni nostri

Da quando sono state inventate le lenti a contatto la tecnologia ha continuato a svilupparsi con la creazione di nuovi materiali come, ad esempio, il comfilcon A. Si tratta di un materiale nuovo che assorbe ancora più acqua, lasciando gli occhi sani ed idratati. In questi anni si sta parlando addirittura della nascita di lenti a contatto smart, ma la loro commercializzazione sembra ancora lontana. Considerando i passi da gigante fatti finora e il costante sviluppo della tecnologia… chissà dove arriveremo!

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